“L’Iran che, visto dai finestrini, così, a distanza, mi sembrava molto più verde sia del Pakistan sia dell’Afghanistan. Ed è stato, ricordo, un viaggio meraviglioso”
L’Iran è un paese che presenta grandi
contraddizioni: alla bellezza e suggestività del paesaggio e alla maestosità
degli antichi palazzi storici e monumenti, si contrappone una grave crisi
sociale ed economica, una profonda divisione tra le due principali fazioni
religiose (sunniti e sciiti) e l’evidente chiusura mentale da parte dei più
recenti capi del governo che, chiudendo le porte in faccia all’Occidente, hanno
trascinato nuovamente il paese in un clima di recessione vanificando i
progressi compiuti in precedenza. L’Iran potrebbe essere un paese molto ricco
data la grande disponibilità di metano e petrolio nel sottosuolo; però questi
sono nelle mani di pochi ricchi del luogo che li monopolizzano e quindi non
possono essere sfruttati al meglio. Oltre a questo sono presenti molti
attentati e guerre anche tra diversi stati, per ottenere queste preziose
materie prime. Un altro problema che affligge l’Iran è quello tra le due
fazioni religiose, sciiti e sunniti: in parole povere i sunniti sono un gruppo
che voleva come successore di Maometto un califfo (estraneo); questi seguivano
la “sunnah”, ovvero la tradizione. Gli sciiti, invece, sono un gruppo che
voleva come successore di Maometto il suo genero, Alì; questi seguono “la scia di Alì” e quindi sono i “partigiani
di Alì”. Nonostante tutti questi problemi l’Iran rimane una meta molto
interessante per la sua cultura e il suo particolare paesaggio. Speriamo che un
domani possa diventare un posto migliore nel quale tutte le sue meraviglie
possano essere gustate a pieno e soprattutto in pace.
Giorgia
Faggionato
Anche io, come Giorgia, spero in un futuro migliore per l'Iran.
RispondiEliminaCome è già stato detto precedentemente, l'Iran, è un paese ricco di metano e petrolio, importantissime materie prime. Diversi stati, cercano disperatamente di mettere le mani sul prezioso monopolio, creando così conflitti e guerre.
A mio parere, la bellezza culturale e paesaggistica del luogo, dovrebbere spingere l'uomo a tutelare il paese, invece di distruggerlo.
Purtroppo, il voler dominare sempre sugli altri, impedisce ciò e la possibilità di creare intese fra una nazione e l'altra.
Alessandra G.
Concordo con ciò che Alessandra ha affermato precedentemente: le molteplici bellezze di questo stato, dovrebbero riuscire a motivare i suoi cittadini a preservarle e a tutelarle.
RispondiEliminaSecondo il mio parere però, diventa difficile riuscire a governare un paese quando al suo interno sono presenti così tanti conflitti politici e religiosi.
Sarebbe utile almeno tentare di ristabilire l'ordine generale e, in qualche modo, cercare di placare il profondo risentimento, tutt'ora persistente, presente fra le due fazioni religiose sopracitate.
Fino a che l'Iran non riuscirà a trovare la propria stabilità e non riuscirà a risolvere, senza scatenare ulteriori scontri con altri stati circostanti, i suoi conflitti, sia interni che esterni, sarà molto difficile poter risolvere i problemi più consistenti da cui è afflitto, visto che sono molti e, di certo, non di poco conto.
Mirea M.
Recentemente ho assistito ad una conversazione tra mio padre ed un restauratore di tappeti antichi di origine iraniana.
RispondiEliminaSono rimasto colpito perchè ci raccontava dei numerosi investimenti che molte aziende straniere e italiane stanno facendo nella capitale.
Chiaramente c'è ancora molto da fare per la sicurezza interna ma penso che questo grande paese possa con gli anni diventare una nuova Cina.
Guido Signorin
Probabilmente è proprio perché le grandi riserve naturali di cui l'Iran potrebbe usufruire sono in mano a grandi potenze economiche che il paese non è molto ricco. Di certo le guerre civili, gli attentati e gli scontri fra sunniti e sciiti non migliorano la situazione, ma c'è sempre la speranza che le cose possano migliorare. Forse in futuro, quando tutti questi problemi verranno "messi da parte" allora il paese potrebbe diventare una grande potenza.
RispondiEliminaCecilia B.
Ricordo che la prima volta che ho sentito la parola "Iran" non mi è sembrato un nome di un paese ma più di un oggetto religioso e guardando le immagini di questo luogo, inizialmente non avrei mai voluto visitarlo ma ora, nonostante le guerre civili, la divisione tra sciiti e sunniti che causa guerre continue e leggendo la tua descrizione mi sembra un paesaggio molto interessante e spero, come speriamo tutti in un futuro migliore.
RispondiEliminaEsther Quainoo
L'Iran è un paese con moltissime materie prime che potrebbero essere sfruttate, però a causa di problemi politici, ma anche religiosi, questi rimangono di proprietà di pochi.
RispondiEliminaLoro per ricavarci più denaro possibile, assumono persone( molte volte clandestini, come nella storia di Enaiatollah Akbari) che trattano come schiavi e a cui danno un minimo stipendio, impossibile per la loro sussistenza o per un auspicio di vita migliore.
Si, sarebbe bello che tutto cambiasse, ma basta sperare in un domani migliore?
Lisa t.
L'Iran potrebbe davvero essere una grande meta turistica: paesaggi spettacolari, natura selvaggia e città invecchiate; tutte cose che producono di per sé un grande guadagno, guadagno che, se libero dalla monopolizzazione, potrebbe essere un incremento rilevante per il PIL del paese, cosicché esso possa basare gran parte della propria sussistenza sul turismo. L'Iran viene sfruttato in modi sbagliati, in un modo che non permette al paese di sviluppare appieno i suoi frutti, ma che lo consegna acerbo nelle grinfie dei più spietati imprenditori; come tutte le ricchezze nelle mani sbagliate, anche l'Iran sta subendo la disgrazia di essere un rasoio nelle mani di un bambino. Un bambino sadico e indisciplinato che gode nel sentirsi potente.
RispondiEliminaMarika M.