domenica 9 marzo 2014

L'infanzia negata



Il talebano, con il fucile, è entrato in classe e ha detto ad alta voce che bisognava chiudere la scuola, punto.

Oggi, nel mondo, a molti bambini e ragazzi viene negata l’istruzione, il diritto di andare a scuola e imparare a leggere, scrivere, far di conto. Vengono invece sfruttati nel lavoro, e sono preferiti agli adulti perché incapaci di ribellarsi e ignari dei loro diritti. Lo sfruttamento minorile è diffuso soprattutto in Asia, Africa e Sudamerica, ma non sono da escludere l’Europa e gli Stati Uniti. I bambini vengono impiegati soprattutto nelle fabbriche tessili, ma anche dalle multinazionali come braccianti nelle agricolture di piantagione. Le condizioni lavorative inoltre sono pessime, senza attenzione alla  sicurezza, e spesso i turni di lavoro durano anche 14 ore e per un minimo stipendio che talvolta non basta nemmeno per comprarsi il cibo. Molti svolgono un lavoro pericoloso, sono coinvolti in attività illegali (come il traffico di droga) o lavorano nelle peggiori forme di sfruttamento come schiavitù, lavoro forzato o addirittura arruolamento nei conflitti armati. Questa realtà di vita coinvolge oltre 250 milioni di bambini di tutto il mondo, si svolge in ambienti nocivi alla salute, e inoltre impedisce loro di godersi la propria infanzia. Talvolta i bambini vengono venduti come schiavi dai genitori, in cambio di una minima somma o la promessa di un lavoro dignitoso. L’Italia non è esclusa da questo fenomeno che è presente soprattutto nei paesi meridionali, in cui più di 200 mila giovani tra i 9 e i 15 anni sono già impiegati nel mondo del lavoro illegale. La mancanza d’istruzione comporta a rimanere in una condizione di analfabetismo e ignoranza, e impedirà loro di entrare nel vero mondo del lavoro legale.

Veronica L.


17 commenti:

  1. io non sono d'accordo sul fatto di negare l'istruzione ai figli per poi impiegarli per svolgere lavori talvolta pericolosi. Forse questo era comprensibile decine di anni fa quando bambini e ragazzi erano utilizzati per lavorare la terra ma ciò era dovuto a un motivo molto importante, ovvero la produzione di cibo necessario per vivere. Con la società di oggi è inaccettabile sapere che ancora qualcuno toglie la possibilità ai figli di studiare per coinvolgerli in scambi illegali di droga o in lavori con cui rischiano di perdere la vita.
    Cecilia B.

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  2. Io invece non riesco ad immaginarmi questi poveri bambini e ragazzi che sono costretti a vivere una vita "nascosta" essendo coinvolti in attività illegali e che ogni giorno rischino così tanto la vita. Lo sfruttamento minorile c'è sempre stato e sempre ci sarà poiché ci sono genitori che o per avidità o per il mantenimento della famiglia li impiegano in queste attività che non fanno altro che rinchiudere le menti di ogni bambino e ragazzo privandolo di molti diritti, tra cui il più importante, lo studio.
    Sembra una realtà lontana dalla nostra dato che noi abbiamo anche troppe cose ma un aiuto che possiamo dare è sicuramente riflettere prima di buttare via un oggetto o del cibo e immaginare che da qualche parte nel mondo ci sia una vita di un ragazzo come noi che tristemente si sta spegnendo.
    Anna F.

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  3. Realtà scomoda, ma purtroppo vera!
    Lo sfruttamento di ragazzini della nostra età, se non più piccoli, impiegati e "gettati" in mondi estranei a loro che probabilmente a 10 anni sono ancora nel loro piccolo pianeta dove tutto è un gioco, sembra una pazzia, impossibile, terribile!!
    Se ne parla spesso di sfruttamento minorile, ma evidentemente, se se ne parla ancora oggi: nel 2014, non ci si è mai impegnati fino in fondo per cercare di fermare o almeno limitare questo fenomeno.
    Intanto, in varie zone del mondo ci sono molti bambini che vengono impiegati in lavori legali o illegali, che comunque vengono sottratti dalla loro infanzia, dallo studio e dall'amore degli amici e della propria famiglia.


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  4. Questa è una realtà di vita di cui ne siamo consapevoli tutti ma a cui io non sono daccordo...
    I bambini fin da piccoli devono essere istruiti, dovrebbero andare a scuola, giocare, avere tempo per riposare, e invece lavorano: nei campi, nelle discariche, sulla strada, ovunque vi siano opportunità di guadagnare qualcosa per aiutare a sopravvivere sé e la propria famiglia. Alcuni riescono a trovare il tempo per frequentare la scuola, ma la maggior parte di essi non ha mai messo piede in un'aula scolastica, ed è probabile che non lo farà mai. A meno che qualcuno li aiuti.

    Esther Quainoo

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  5. Una sola parola per descrivere tutto questo, Ignobile!
    Com'è possibile che alcuni adulti pensino di mandare dei bambini a lavorare, togliendolo loro il diritto dell'istruzione e il diritto di giocare, che sono fondamentali per la crescita di ogni persona.
    Siamo nel ventunesimo secolo e si sente ancora parlare di sfruttamento minorile, anche se il mondo sta avanzando questo problema è ancora grande.
    Ci sono ancora molti bambini impegnati in lavori legali o illegali, sottratti ai loro diritti e ai quali è negata un'infanzia felice, per guadagnare un po' di soldi per aiutare le loro famiglie.

    Francesca Rossi

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  6. Quando pensi a queste dure realtà, capisci che siamo molti fortunati ad avere il diritto di studio... i bambini che vivono dalle nostre parti non pensano ad altro che giocare, andare al parco e divertirsi. Loro vivono la loro infanzia, com'è giusto che sia!! Ma quando penso che ci sono veramente dei bambini che non possono neanche vedere la luce del sole, perchè sono occupati a cercare di sopravvivere... penso che esistono realtà veramente opposte e imparziali.
    lisa t.

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  7. I bambini che sono "incapaci di ribellarsi e ignari dei loro diritti", coloro che, appunto per questi motivi, dovrebbero essere tutelati e protetti; tenuti lontani da queste idiozie e dalla brutalità dell'uomo.
    Ci dovrebbe far riflettere sapere che ci sono ragazzi costretti a lavorare con turni che durano più di mezza giornata e in condizioni disumane, mentre noi ci lamentiamo di dover passare cinque/sei ore all'interno di aule confortevoli. Forse il proverbio "chi ha il pane non ha i denti, chi ha i denti non ha il pane" è il modo perfetto per descrivere la situazione: dovremmo iniziare a condividere il pane e a munirci di denti, meglio se ben affilati e taglienti.
    Marika M.

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  8. Il diritto allo studio e allo svago sono fondamentali durante l'infanzia e l'adolescenza. Un bambino o un adolescente, dovrebbe giocare, studiare, fare dello sport e non stare all' interno di una fabbrica o peggio ancora in un cantiere per ore senza mai vedere la luce del sole. Trovo che mettere subito a lavoro dei bambini innocenti non sia sbagliato solo dal punto di vista legale, ma anche dal punto di vista psicologico.
    Un bimbo o un ragazzo deve crescere, non pensare ai problemi di un adulto vissuto; deve poter pensare che domani avrà la partita a pallone con gli amici e non che se arriva in ritardo a lavoro verrà picchiato.
    Alessandra G.

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  9. Questa purtroppo è una realtà che tormenta molti in ogni singolo stato del mondo, nessuno escluso.
    Da qualche parte, rinchiusi a lavorare senza tregua, ci sono bambini che non possono fare altro che sognare di avere la vita che noi abbiamo. Sapere che ci siano abusi, maltrattamenti e sfruttamenti di minori dovrebbe farci riflettere, farci capire che, nonostante le nostre continue insoddisfazioni, forse siamo delle persone davvero fortunate. Il fatto di poter avere una famiglia, di avere il diritto di studiare e andare a scuola, di avere una casa e di avere la nostra libertà, dovrebbe aiutarci a capire che magari potremmo accontentarci di ciò che abbiamo.
    Eppure noi ci preoccupiamo del cellulare nuovo, dei compiti per casa e delle uscite con gli amici. Invece, ragazzi come Enaiat non fanno che pensare ad arrivare almeno sani e salvi a fine giornata.
    Loro vivono in un mondo a noi completamente ignoto, e come noi non possiamo nemmeno sognarci di vivere ciò che questi bambini subiscono ventiquattro ore al giorno, loro a stento riescono ad immaginare una vita normale, dove esiste la libertà e dove si vive veramente.
    Mirea M.

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  11. Concordo pienamente con il commento di Cecilia: trovo ingiusto e vergognoso che alcuni genitori vendano i propri figli per denaro o per lavoro. Ritengo inoltre che lo sfruttamento minorile in generale sia una cosa del tutto abominevole! Non è possibile che nel 2014, nonostante le continue evoluzioni in tutti i campi, esistano ancora episodi del genere. In una parola: vergognoso. Bambini privati di una vita, costretti a lavorare anzichè andare a scuola, e soprattutto a stare in condizioni pessime per ben 14 ore al giorno, una cosa davvero ignobile, come ha detto Francesca.
    Rebecca G.8

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  12. Credo che le considerazioni di Veronica siano veritiere e in parte giuste però purtroppo in molti paesi del terzo mondo cercare di sconfiggere il lavoro minorile sia una lotta contro i mulini a vento. Questo non significa che sia giusto ma i "governanti" di molti paesi preferiscono tenere sotto controllo i propri cittadini in questo modo.
    Non sono inoltre del tutto d'accordo sull'osservazione di Cecilia: In Afghanistan e nei paesi confinanti quando un genitore non è in grado di pagare i propri debiti gli viene forzosamente strappato il figlio dalle braccia affinchè con il lavoro del minore si saldi il debito. Non credo che questi genitori se potessero scegliere permetterebbero tutto ciò.
    Per quanto riguarda l'Italia del sud mio nonno che per oltre quarant'anni ha lavorato in quelle terre mi ha raccontato che spesso e volentieri sono i genitori di un certo ceto sociale a permettere ai loro figli di non andare a scuola regolarmente assecondando i voleri e i capricci dei bambini.
    Guido Signorin

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  13. Credo che obbligare dei bambini a lavorare duramente in così giovane età sia ingiusto. Questi, infatti, non possono sfuggire alla loro situazione poichè sono poveri e sono costretti a lavorare pur di guadagnarsi qualcosa con cui vivere e con cui mantenersi e, in molti casi, mantenere fratelli e sorelle minori. Inoltre penso che dei bambini debbano studiare e divertirsi e non essere subito gettati nel mondo degli adulti appena sono in grado di lavorare.
    Ma quello che più mi stupisce è sapere che ci sono degli adulti che offrono lavoro ai ragazzini togliendogli la possibilità di vivere un'infanzia serena come invece dovrebbero, perchè l'infanzia è una sola e può incidere significativamente sulla vita di una persona, quindi non dovrebbe andare sprecata.

    Rebecca S.

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  14. Una situazione piuttosto grave e vergognosa quella del lavoro minorile! Questo tipo di lavoro che io chiamerei "sfruttamento" esiste da sempre ed è presente, anche se non ce ne rendiamo conto, in qualsiasi paese del mondo (anche in Italia come è stato scritto nel post). I bambini sono utilizzati in lavori anche molto,troppo pesanti che li costringe a lavorare molte ore, con pochissime pause per riprendere fiato, e con una paga misera! Secondo me lo sfruttamento di questi bambini è una cosa molto triste, che dovrebbe far riflettere molti giovani! È orribile pensare a dei bambini, poveri e innocenti, che non possono comportarsi come se fossero davvero dei bambini...per esempio non possono andare a scuola, non possono giocare e avere delle distrazioni e sono costretti a crescere troppo velocemente! Poi, magari non avendo una famiglia alle spalle, diventa ancora più difficile sopravvivere e il lavoro è l'unica via di scampo! Insieme allo sfruttamento minorile voglio anche ricordare lo sfruttamento della donna (molto simili tra loro)! La domanda che mi pongo ogni volta che sento o leggo di questo argomento è :"qual'è la causa principale di tutto questo? Perché non si riesce a trovare un modo per interrompere l'incubo di milioni di donne e bambini?"
    Giorgia.F

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  15. Cosa succederebbe se noi, abituati ad avere tutto, venissimo teletrasportati in una realtà del genere? Ce la faremmo a sopravvivere? Saremmo mai all'altezza di questi bambini ingari di tutto, che vengono catapultati nel mondo degli adulti? Soli e costretti ad arrangiarsi e sopravvivere in una realtà a cui non appartengono? Credo che una tematica del genere non regga confronto. Sembra una realtà molto lontana dalla nostra, quella di questi bimbi "fantasma" che vivono nascosti dal mondo, eppure sono ovunque. D'altronde, in quanto piccoli, ignari dei loro diritti e abituati da sempre ad una vita così, sono piccoli burattini nelle mani di burattinai invisibili. Ed è davanti a crude realtà come queste che ci si rende conto di quanto si possa essere fortunati solo dal fatto di nascere in un Paese invece che in un altro. Di appartenere ad una vita in cui una casa, una famiglia, la scuola e degli amici sono dati per scontato. Mentre a loro è stato negato tutto: la loro infanzia e la loro adolescenza. La loro vita.
    Lucia Niorettini

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  16. Post che sicuramente fa riflettere su questa dura e triste realtà; i bambini di tutto il mondo dovrebbero poter andare a scuola, dovrebbero poter giocare e avere l'affetto della propria famiglia; purtroppo però, non tutti i bambini vivono la loro infanzia serenamente, ciò accade soprattutto nei paesi poveri e meno industrializzati del mondo. Molti bambini vengono usati da imprenditori senza scrupoli per produrre articoli che noi stessi usiamo: scarpe, palloni, abbigliamento; altri bambini svolgono lavori pericolosi e altri sono vittime del lavoro forzato. I bambini, invece, hanno il diritto di esistere per la società: hanno diritto ad avere un nome, hanno diritto all'istruzione, hanno diritto al gioco, hanno diritto di essere protetti da ogni forma di violenza; non devono essere costretti a fare dei lavori pesanti o rischiosi per la loro salute.

    Beatrice Maran

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  17. Tutti i bambini hanno bisogno di istruzione. È una cosa fondamentale perché non bisogna rimanere ignoranti! Le persone che tolgono questa fortuna a quei bambini sono delle persone vergognose e in più li sfruttano per lavorare e pagarli poco siccome sono minorenni, comprese le donne. Lavorano in fabbriche e certi addirittura vivono la, queste realtà non sono molto lontane come pensiamo perché anche nel nostro paese ci sono casi così. Non dobbiamo lamentarci della scuola o di quello che abbiamo come facciamo spesso e invece pensare a come stanno quei bambini che possono solo sognare quello che abbiamo noi. Giorgia T.

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