venerdì 14 marzo 2014

Tutele per la vita




"...quelle macchine enormi che sminuzzavano le pietre come terracotta, le affettavano come burro, capitava che qualcuno ci rimettesse un pezzo del proprio corpo: un braccio, una mano, una gamba"


Se parliamo di sicurezza sul lavoro, intendiamo quella situazione nella quale il lavoratore è posto nella condizione di lavorare senza esporsi al rischio di incidenti. Il luogo di lavoro, pertanto, deve essere dotato di tutti gli strumenti necessari a fornire protezione e ridurre così la possibilità di infortuni a dipendenti, lavoratori o chiunque si trovi nell'azienda. In Italia le norme di tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori sono entrate in vigore il 15 maggio 2008, e prevedono sanzioni a carico di coloro che non le dovessero rispettare. Oltre al datore di lavoro, che deve assolutamente osservare queste misure di tutela, gli stessi lavoratori non devono essere esenti nell'utilizzo di dispositivi di sicurezza e nella prevenzione, diventando consapevoli delle condizioni in cui si trovano a lavorare.                                                   Il settore edile, ad esempio, conta nell'anno 2012 il 78% d’irregolarità tra tutti i cantieri ispezionati (dato rinvenuto da controlli intrapresi dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali); in questo campo, dove si verificano il maggior numero di infortuni, anche mortali, abbiamo un tasso altissimo   di anomalie. Come è possibile? Non c'è abbastanza prevenzione, abbastanza consapevolezza, o semplicemente il pensiero che il luogo dove passiamo almeno un terzo delle nostre giornate è sicuramente un luogo senza pericoli ci impedisce di pensare il contrario? Senza alcun dubbio ovunque vorremmo sentirci al sicuro, protetti, ma purtroppo non è sempre così, non dappertutto. Spesso  l'idea che il nostro luogo di lavoro sia pericoloso e metta a rischio la nostra incolumità spaventa: questo non è assolutamente un fatto da ignorare, bisogna invece approfondirlo e rendere tutti in grado di salvaguardarsi. La sicurezza sul lavoro non è pertanto un fenomeno da sottovalutare, in quanto ognuno è soggetto attivo nella propria prevenzione e non deve in nessun modo diventare oggetto, venendo quindi sfruttato in condizioni disastrose o lasciato a lavorare senza precauzioni. In sostanza "prevenire è meglio che curare", ed è meglio adottare oggi norme di prevenzione e tutela piuttosto che sopportare 'sciocche' perdite di connazionali, amici o parenti!

Rebecca Giacon

9 commenti:

  1. Approvo pienamente le riflessioni di Rebecca. La sicurezza sul lavoro deve essere alla base di qualsiasi mestiere, prima del contratto e prima dell'accordo sullo stipendio.
    Spesso, pensiamo che solo nei Paesi in via di sviluppo siano presenti questi problemi, ma pervengono anche in realtà poco distanti da noi. Le leggi che tutelano la nostra sicurezza, permettono di svolgere il proprio lavoro con più serenità, senza dover pensare di lavorare da feriti, come invece accade purtroppo ancora oggi, nei paesi del terzo mondo.
    Alessandra G.

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  2. "ognuno è soggetto attivo nella propria prevenzione e non deve in nessun modo diventare oggetto", son d'accordo, ma non sempre c'è la possibilità di scegliere, lo sfruttamento esiste ed eliminarlo è difficile: i finanziamenti e i posti sono scarsi, i licenziamenti aumentano e con essi non si nota nessun miglioramento, solo una riduzione dei costi a carico degli imprenditori. Una persona pur di avere i soldi necessari per mandare avanti la famiglia (o sé stessa) è disposta a rischiare, è disposta a rimetterci una mano, una gamba, la vita. Lavorare in condizioni non propriamente sicure non diventa un problema quando è l'unico modo per sopravvivere; quando non hai nulla da perderci, la sicurezza è un problema di seconda mano. Se il datore di lavoro non si preoccupa di fornire le giuste attrezzature, credo che mai nessuno si licenzierà; al giorno d'oggi, già il fatto di avercelo, un lavoro, non è da sottovalutare: se non lavori non ricevi soldi, e se non hai soldi non vivi. La vita con un braccio rotto continua.
    Marika M.

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    1. Esatto. Hai proprio ragione, poi ci chiediamo perchè molti immigrati trovano lavoro più facilmente. A loro non importa la garanzia di una vita, non li importa un braccio rotto,il loro è obiettivo è portarsi a casa lo stipendio. Con questo non voglio dire che le tutele nel lavoro sono inutili, ma che molto spesso non vengono rispettate e così si preferisce diventare un "oggetto" che non ricevere soldi, quindi non vivere.
      Lisa t.

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  3. La sicurezza sul lavoro è una parte fondamentale di qualsiasi mestiere. Ogni lavoratore deve poter svolgere le sue mansioni senza la paura di perdere pezzi del proprio corpo o addirittura di rimetterci la vita. Un lavoro sicuro e protetto può essere svolto anche più volentieri e in modo migliore. Inoltre non solo gli adulti, ma anche i bambini in alcuni paesi sono costretti a lavorare senza sicurezza, e se subiscono lesioni o ferite non vengono curati con l’attenzione e il tempo che sarebbero necessari.
    Veronica L.

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  4. Ciò chè è stato detto da Rebecca è più che giusto.
    Certe norme andrebbero rispettate, ma purtroppo esistono persone a cui di quest'ultime non interessa minimamente. Con i tempi che corrono, ormai l'interesse principale è diventato il denaro: in poche parole, che ci siano le norme o meno, se il profitto è allettante per il datore di lavoro, allora tutto è possibile; al contrario, se certe norme portano a grandi e fastidiose spese, più di qualcuno cerca di risparmiare, infischiandosene del fatto che potrebbe mettere in serio pericolo la vita dei dipendenti e dei cittadini.
    Inoltre, oggi sono molti i lavoratori che, nonostante siano coscenti del fatto che queste norme di sicurezza non vengano rispettate, non rifiutano per alcun motivo la possibilità di poter avere un posto di lavoro: per tutti adesso l'importante è portare lo stipendio a casa, e poter almeno mettere un pasto in tavola per la famiglia.
    Mirea M.

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  5. "Ognuno è soggetto attivo nella propria prevenzione." Questo secondo me è il concetto che più riassume il mio pensiero.
    E' vero che i responsabili delle aziende sia pubbliche che private devono garantire ambienti di lavoro idonei e sicuri; ma è anche vero che i dipendenti stessi devono osservare tutte le norme di sicurezza.
    Molto spesso capitano incidenti a causa della troppa superficialità o sicurezza degli operai stessi.
    Ritengo inoltre che l'unico modo per contrastare le"morti bianche" sia il controllo serrato da parte delle autorità competenti e la corresponsabilità tra amministratori e lavoratori.
    Guido Signorin

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  6. Sono d'accordo con le parole di Rebecca. Alcune condizioni di lavoro, sopratutto nei Paesi più poveri, sono davvero incredibili. Ma questo si potrebbe evitare e abolire, avendo appunto più prevenzione. Gli incidenti sul lavoro sono tanti, non passa molto tempo e di nuovo, sulla testata principale di ogni giornale quel titolo:" Muore sul lavoro". E quello che più fa arrabbiare è che si fa poco per evitarlo, anzi in alcune situazioni di lavoro è ancora più probabile che accada. E la vera causa è il denaro che porta l'uomo a far meno della legge e a non assicurare un posto di lavoro sicuro agli operai perchè porta un guadagno minore. Penso che sia ora di mettere da parte la parola "guadagnare" e cercare di evitare questi episodi per far sì che si arrivi a vivere in un modo migliore contribuendo tutti insieme.
    Rebecca G. 8

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  7. concordo con Rebecca! Pensando solo a qualche anno fa le norme di sicurezza sul lavoro erano pochissime, oggi per fortuna le cose sono cambiate ma sfortunatamente è successo solo dopo da morte di molti lavoratori e ancora oggi in molti paesi non sono rispettate. Ma perché si deve aspettare che succedano tragedie per mettere in atto norme di sicurezza? La risposta forse è il denaro che si deve spendere, ma cosa conta il denaro confrontato alla vita di una persona?
    Cecilia B.

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  8. Io concordo con Rebecca, ma anche con tutto ciò che è stato scritto nei commenti precedenti. La sicurezza sul lavoro è una cosa molto importante: è più che giusto sapere perfettamente le condizioni del luogo in cui si lavora, bisogna essere responsabili e capire, anche se è un po' difficile in certe situazioni, quali sono i pericoli e cercare di prevenirli. Prima di tutto il titolare di lavoro deve essere in regola con le normative e con la legge e responsabile della vita dei propri lavoratori; però anche il lavoratore deve rispettare le regole imposte dal datore di lavoro e non prenderle alla leggera. In certi posti tutto questo non avviene, la vita delle persone non viene considerata così importante e quindi sono presenti parecchi casi di incidenti anche molto gravi, se non mortali. E' una vergogna che nel 2014 non siano ancora rispettate certe regole basilari per dare la possibilità a tutte le persone di svolgere il proprio lavoro con la certezza di tornare a casa alla sera dalla propria famiglia.
    Giorgia F.

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