giovedì 20 marzo 2014

Le impronte digitali


Per impronta digitale intendiamo un' impronta lasciata dai dermatoglifi dell' ultima falange della dita delle mani.
Un dermatoglifo è il risultato dell' alternarsi di creste e solchi. Sono presenti sulle palme delle mani, sulle piante e sui polpastrelli delle dita.
Le impronte comparsero per la prima volta alla fine del XVII secolo d.C., venivano e vengono ancora utilizzati per l' identificazione degli esseri umani, e per inoltre rilevare la presenza su oggetti collegati a eventi criminosi.
Riguardo alla storia delle impronte digitali, sono state trovate tavolette babilonesi risalenti al 500 a.C., e quasi contemporaneamente furono scoperte anche in Cina.

L'impronta è costituita non solo da linee ma anche da figure. Ce ne sono circa sette tipi diversi:
.Arco: Le linee vanno come le onde da un lato all'altro;
·  Arco a tenda: Come l'arco ma con un bastone crescente nel mezzo;
·  Cappio: Le linee partono da un lato e rientrano nel mezzo dello stesso lato;
·  Doppio cappio: Come il cappio ma con due cappi interni che vanno In direzioni opposte;
·  Occhio di Pavone: Come il cappio ma con un piccolo cerchio nel punto di svolta;
·  Spirale: Le linee formano una spirale;
·  Misto: Composto con varie figure.

Ester Quainoo


10 commenti:

  1. Non ho capito quando hai scritto che le impronte digitali comparvero per la prima volta alla fine del XVII secolo d.C., credo che tutti gli esseri umani abbiano sempre avuto delle proprie impronte. Comunque il post è interessante quando vengono spiegate i tipi di impronte. Credo che con la scoperta del rilevamento delle impronte si sono fatti molti passi avanti in ambiti diversi, uno di questi è la criminologia. Grazie a questo metodo ora si può identificare l'identità di una persona semplicemente basandosi sulle linee e sulle figure che la compongono,un modo utile e efficace.
    Lisa t.

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    1. Sai Lisa, penso che Esther quando ha parlato di “comparsa delle impronte digitali” si riferisse più che altro alla comparsa del metodo per analizzarle e studiarle, che secondo me è comunque piuttosto interessante e può essere utile in molti casi allo stato per riconoscere le impronte lasciate da un criminale sul luogo del delitto.
      Veronica L.

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    2. Io infatti avevo capito che si riferiva alla comparsa del metodo di analisi delle impronte, ma non era chiaro il passaggio che affermava ció. Lisa t.

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  2. Anche secondo me Esther intendeva quello che ha detto Veronica. Comunque anche per me lo studio delle impronte digitali ha permesso all'uomo di fare molti passi avanti nell' ambito della criminologia, permettendo alle autorità competenti di fare ottimi lavori e risolvere casi anche molto complessi. Sinceramente non so, perché non sono molto esperta riguardo queste cose, ma magari esistono o potranno esistere altri campi in cui le impronte digitali vengano utilizzate in un nuovo, ma altrettanto utile, modo.
    Giorgia F.

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  3. Brava Esther, post molto interessante. Concordo con Giorgia e Lisa riguardo al fatto dei passi avanti, purtroppo grazie a questi passi avanti ci sono persone che pur di non farsi riconoscere si tagliano o bruciano i polpastrelli in modo da rendere irriconoscibili le impronte e certe cose non dovrebbero succedere. Con questo non intendo certo dire che la rilevazione delle impronte vada sminuita ma voglio intendere che alcune persone sono talmente ottuse da arrivare a fare certe cose; per il resto sono rimasta sorpresa dalla parte in cui vengono spiegate le varie figure/linee presenti nei polpastrelli. Pensare poi che ogni persona ha un polpastrello diverso da un'altra è una cosa sconcertante.
    Giada M.

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  4. Post leggermente riduttivo sull'argomento. Concordo pienamente con Lisa sul fatto che non è chiaro il passaggio dove Esther afferma che le impronte digitali comparsero per la prima volta nel XVII secolo d.c. E' ovvio che sono sempre esistite, probabilmente è stata solo una piccola svista nello scrivere.
    Comunque trovo molto interessante l'elencazione dei diversi tipi di impronte. Personalmente non sapevo ci fossero veri e proprio disegni, ma solo semplici linee disposte diversamente in ogni uomo tali da far corrispondere ogni singola impronta ad un individuo preciso.
    Recentemente sono venuta a conoscenza che il koala è uno dei pochi mammiferi, ovviamente escludendo l'uomo, che possiede le impronte digitali e il fatto che mi ha meravigliato e che mi lascia tuttora stupefatta è che le loro impronte sono molto simili a quelle umane e che in una scena del crimine sarebbe difficile constatarne la derivazione. Penso che la natura sia una cosa fantastica !

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  5. Nemmeno io avevo compreso pienamente quel passaggio, comunque è un post molto interessante! Le impronte digitali sono usate in pochi casi, prettamente legati alla criminologia o anche in altri ambiti, come ad esempio nei passaporti, e il loro riconoscimento ha assunto un ruolo importante in campo scientifico. Non sapevo, come altri, che avessero delle forme particolari, fantastico.
    Rebecca G. 8

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  6. Post veramente interessante sull'argomento. Sono rimasta particolarmente colpita leggendo la descrizione dei diversi tipi di impronte, semplicemente perchè non ne sapevo nemmeno dell'esistenza. Penso che il solo fatto che ogni persona abbia un'impronta totalmente unica e uguale a nessun'altra sia una cosa molto interessante e altrettanto utile, per esempio nel campo della criminologia. La scienza è riuscita ancora una volta a stupirmi, la trovo una cosa affascinante!
    Lucia Niorettini

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  7. Allora, io ho inteso il fatto che le impronte sono "comparse" nel XVII sec. d.C. non perchè alle persone siano apparse queste impronte sulle dita, ma perchè per la prima volta sono state usate per riconoscere l'identità delle persone. E' davvero fantastico pensare che ogni persona ha un impronta digitale diversa da un'altra..non potremo mai sapere se sono nate per caso, oppure la natura abbia pensato anche a questo..
    Giorgia T.

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  8. Post abbastanza informativo, comunque mi è piaciuto perché non sapevo nulla sulle impronte digitali o quanti tipi ce ne fossero. Pensare che le linee che vedo ogni giorno sulle mie dita mi possano identificare è davvero notevole, fino ad ora ho sempre pensato che fossero linee disposte casualmente in ogni individuo ma mi sono alquanto ricreduta. Se penso fino a che punto è arrivata la tecnologia al giorno d'oggi.. con un solo aggeggio meccanico riescono a individuare ogni singolo essere vivente presente sulla Terra, non riesco ancora a crederci. E' davvero possibile che ciascuna persona abbia una propria impronta che la rende diversa da qualsiasi altra?

    Beatrice Maran

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