“Mi avevano detto che sarei stato
tranquillo,e io,si potevo anche stare tranquillo,io. Era il posto a non essere
tranquillo, per nulla. Grida e litigi di ogni genere. E poi,ecco,sembrava un
carcere, più che una comunità.''
Le comunità
afghane in Italia sono numerose: la più importante si trova a Roma. Molti
afghani si recano in queste comunità per avere un posto in cui vivere e
sentirsi a casa. Li frequentano corsi di italiano e imparano a conoscere le
nostre tradizioni e la nostra cultura. In Afghanistan la diversità è vista come
una cosa negativa, invece nel mondo occidentale la diversità è utile anche per
capire come vivono persone come noi in mondi diversi, è una ricchezza. Per
questo motivo gli afghani che migrano in Italia sono specialmente di quattro
etnie, e cosi' vengono suddivisi nelle comunità per non creare problemi tra
loro:ci sono i pashtun,i tajiki,gli uzbeki e gli hazara, i più numerosi. Il
concetto su cui si impegnano di più gli operatori delle comunità è
l'istruzione. Infatti cominciano a mandare i bambini e soprattutto le bambine a
scuola, perché nel mondo non occidentale le donne sono spesso sottovalutate e picchiate, anche senza motivo. Nella storia
che ci racconta Enaiatollah, le comunità erano luoghi dove gli afghani si
rilassavano guardando la tv,mangiando e dormendo. C'era l'essenziale e il
necessario per vivere. Rimanevano sempre chiusi dentro ad esclusione del sabato,
quando un educatore li accompagnava a fare un giro nelle vicinanze.